| Bandiera a scacchi. L'ultima gara del pilota più amato, più odiato, più vincente e probabilmente più forte della storia della Formula 1 è appena finita. Mi sento svuotato, con quella bandiera è calato il sipario su un'era, da domani sarà un'altra cosa, nel bene e nel male.
Michael Schumacher oggi ha dato l'addio alla competizione automobilistica più importante del mondo a modo suo, cioè totalmente fuori dagli schemi e dalla previdibilità. Dopo aver recuparato dal decimo al quinto posto in nove giri ed essersi avviato a rimontare fino al primo, la sorte ha deciso che forse una cavalcata trionfale era troppo banale e irrispettosa per questo pilota alla sua ultima corsa. L'ha quindi messo improvvisamente all'ultimo posto, praticamente doppiato di un giro, per metterlo alla prova. Era per vedere cosa avrebbe pensato il campione dietro la visiera, su quei rettilinei e su quelle curve improvvisamente diventanti troppo in salita. La sorte ha detto fra sè e sè: stavolta cavatela da solo, vediamo cosa sai fare, vediamo se veramente sei il più forte.
In quel momento ho pensato: forse se fossi lui, andrei ai box, scenderei dalla macchina e abbraccerei tutta la squadra dicendo, mi dispiace ce l'ho messa tutta ma proprio non me la sentivo più. E infatti io non sono Michael Schumacher. Schumi diventa un'unica cosa con la sua Ferrari, comincia a far pulsare sangue nelle arterie meccaniche della monoposto e comincia a spingere. Non come un forsennato accecato dalla rabbia, ma come se stesse facendo il giro perfetto della vita, un giro lungo 60 giri. Assurdo. Un giro, per la gente normale, è lungo un giro ed è già tanto se gliene riesce uno solo perfetto.
E' qui che Michael Schumacher fa la differenza. E' qui che ha qualcosa da insegnare a tutti. Cacciare la grinta e il meglio di sè quando si è in difficoltà, fino all'ultimo giro, dell'ultima gara. Non importa quanto hai vinto o perso prima, sei lì e devi giocartela con quello che hai senza paura e buttandoci l'anima. Grinta, precisione, velocità, cuore e speranza. Contro ogni logica e calcolo. L'ultima gara di Michael Schumacher, non è solo la miglior gara della sua carriera, ma è qualcosa che andrebbe fatto vedere nelle scuole.
Grazie Schumi, sei il più grande, e ci mancherai.
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